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ENZO MELARI
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Enzo Melari è nato a Terni il 24-10-1946.
Dal 1970 al 1987 espone in varie collettive e personali tra cui il Festival dei Due Mondi a Spoleto nel 1978, al Salon d’Automne a Parigi nel 1980 e nel 1989 presenta una personale sul tema dei Promessi Sposi a Roma.
Un gran successo di pubblico e di critica accoglie nel 1991 un ciclo di opere ispirate alla vita e dal genio di Mozart, nell’occasione del bicentenario della sua morte. Fu poi presentata a Terni, Viterbo, al Palazzo ducale di Urbino, al Palazzo dei Consoli di Gubbio con il patrocinio della New York University in occasione di Gubbio Festival, nel Forte Spagnolo dell’Aquila patrocinata dalla Sovrintendenza alle Belle Arti Regione Abruzzi, a Seregno, a Cervia patrocinata dalla Società Teosofica “La Fenice”.
Nel 1993, a Viterbo, presenta l’Opera “Anno 2000, la scelta di una nuova Era”, frutto di una riflessione sui problemi della nostra epoca e le loro possibili soluzioni.
Nel 1994, sempre a Viterbo, la mostra “Indios” dedicata alle minoranze etniche del Sud America e nello stesso anno espone al Gran Esile Borromeo di Stresa.
Nel 1995 espone presso la Banca Monte dei Paschi del Belgio (Bruxelles).
A dicembre 1997 presso la Galleria Nazionale della Repubblica di San Marino ove presenta 10 opere sulla storia della Repubblica.
Nel 1998 espone a Stresa: Hotel Borromeo per le Settimane Misicali di Stresa; Todi: Chiesa di San Francesco; Castelfidardo: Chiostro di San Bernardino; Capri: Hotel “La Residenza”.
Nel 2002 espone a Sarnano Terme: Le Loggie.
Nel 2002 al Health Center Larc Messegué.
Nel 2004 espone a Viterbo alla Sala Gatti e nel 2005 nella Chiesa degli Almadiani.
Hanno scritto di lui: Francesco Pallia, Valerio Volpini, Franca Calzavacca, Franco Rizzi, Giuseppe Mattioli, Paolo Cicchini, Fulvio Tittalerri, Daniela Puzzovio, Marie-Noel Urech ed altri.

“Lo scopo dell’artista è di rilevare la vita spirituale che germoglia dietro le cose, di infrangere lo specchio della vita così che sia possibile guardare la realtà pura in faccia”.
 
Queste parole di Paul Klee affiorano davanti ai quadri di Enzo Melari. Mai come adesso nei suoi dipinti, le opposizioni e contraddizioni del nostro mondo si costeggiano, si penetrano, si sovrappongono in luminose trasparenze in cui l’Ombra si confronta con la Luce in unica dialettica ora incisiva, altre volte soave, che non lascia mai l’osservatore indifferente.
 
Nella vita di questo artista, musica e pittura si intrecciano spesso volentieri, forse perché ritroviamo lo stesso nesso che collega tutte le forme  artistiche: l’Armonia. La musica è colore e geometria; il colore è vibrazione, ritmo e forma. Quando parliamo di Arte, che si tratti di architettura, musica, danza o pittura, vogliamo in realtà parlare del conseguimento dell’armonia,  la più alta manifestazione della creatività dell’uomo in quanto si rivela come mezzo per la sua unità. Con la tecnica pittorica raffinata, tutta pervasa di luce, che caratterizza le sue opere, Enzo Melari ci trasmette dei simboli eterni che ha saputo cogliere in armonia con la propria ricerca interiore.
 
Al di là del colore, l’artista presenta diverse opere eseguite su carta antica e manoscritti dell’Ottocento.
 
Archi, profferli, portoni socchiusi sull’intimità di antiche dimore, finestre garbate, si rivelano sorprendenti su questa carta dove l’alchimista del passato opera delle sfumature accidentali del pigmento. In tutta questa magia, si scorgono parole dimenticate che in tale originale presentazione ritornano alla vita
 
Ci sarà sempre nel modo di vivere e di dipingere di Enzo Melari la preoccupazione di non sacrificarsi ad una corrente qualsiasi e la necessità di seguire la propria strada di cavaliere solitario, non solo per difendere dei valori dimenticati ma forse per meglio preservare il fascino delle proprie scoperte.

Tel. 0744.814039 – 348.5701257


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