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COOPERATIVA CLARABELLA
Si chiama Clarabella, come l’eterna fidanzata di Pippo, ed è una cooperativa sociale con sede in Franciacorta, sulle rive del lago d’Iseo, presente in questi giorni al San Giovanni con uno stand in cui espone prodotti della terra, in particolare vino. La notizia importante è che la cooperativa è nata con l’intento di dare un lavoro e quindi uno stipendio a persone con problemi mentali. Lo afferma Simone Frusca, agronomo di “Clarabella”. <<La scelta è stata la campagna, quindi fare agricoltura, viticoltura, apicoltura. Questo per un discorso terapeutico oltreché economico e di immagine. Il fatto che un ragazzo possa essere dall’inizio alla fine parte di un processo produttivo, ossia dal lavoro nei campi fino alla produzione e vendita, è uno stimolo interessante soprattutto per chi ha avuto grosse delusioni nell’ambito lavorativo. Si sa che la prima difficoltà per un ragazzo con problemi mentali è trovare lavoro ed anche essere aiutati nella continuità del lavoro. <<I ragazzi con depressioni, attacchi di panico e malesseri analoghi, una volta guariti, escono dal progetto?>> <<Dopo il miglioramento, quando il ragazzo raggiunge una sua stabilità, viene inserito in un ambiente lavorativo regolare. In generale la malattia mentale acuta è molto difficile da guarire.>> <<Chi gestisce situazioni così difficili?>> <<Noi abbiamo uno psichiatra, costante nella struttura, che segue i casi più gravi, quelli che rimangono per sempre nella comunità. Noi operatori, per scelta, veniamo tutti dal mondo lavorativo. Per esempio: io sono agronomo, un altro è enologo, altri sono giardinieri, periti agrari. Non desideriamo essere educatori, ci avviciniamo ai ragazzi con la professione manuale. Noi, anche con corsi di aggiornamento, aiutiamo i ragazzi nel processo di miglioramento e di accompagnamento nel mondo lavorativo esterno.>> Artefice del progetto è Claudio Valvassori, che, stufo dell’ambiente della finanziaria in cui lavorava, oltre dieci anni or sono ha deciso di dedicarsi a queste persone, costituendo una prima cooperativa. <<Come mai proprio i malati mentali?>> <<Tra tutte le persone che hanno handicap, i malati psichiatrici, sono gli ultimi tra gli ultimi, i più emarginati.>> Mi viene da pensare che i malati mentali non votano. <<I malati mentali dal punto di vista politico non hanno un peso. Soprattutto le famiglie molto spesso hanno a loro volta problemi per cui non riescono a costituirsi in associazioni, non riescono a tutelarsi, cosa che invece possono fare i ragazzi con handicap fisici, quali muti e sordi, che alle spalle hanno famiglie di un certo livello, in grado di sostenerli in forme associative ed avere un peso politico. I malati psichiatrici sono molto difficili da gestire. Le stesse aziende che possono avere interesse ad inserire persone con handicap rifiutano il malato mentale.>>
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