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VISITA ALLA DISCARICA
Dopo l’allarmismo nato in conseguenza delle traversie che hanno interessato l’inceneritore di Terni, il sindaco di Orvieto Stefano Mocio e i dirigenti di ACEA hanno ritenuto opportuno organizzare una visita guidata alla discarica nell’intento di rassicurare gli Orvietani sulla qualità e la quantità dei rifiuti portati a “Le Crete”. Dalla visita è emerso che in discarica non arrivano ceneri dall’inceneritore di Terni. Arrivano solamente rifiuti non pericolosi. Lo hanno affermato i dirigenti di ACEA, lo ha ribadito il presidente della SAO, l’ingegnere Giorgio Custodi che per circa due ore ha accompagnato amministratori e visitatori, illustrando i vari impianti e le attività svolte. << Gli impianti di Orvieto>> dice Custodi << sono impianti di trattamento, recupero e smaltimento rifiuti, sono posti attualmente a servizio di tutti i Comuni della provincia di Terni e di 9 comuni della provincia di Perugia. I comuni conferiscono i propri rifiuti urbani presso i nostri impianti dove vengono selezionati.>> IL PERCORSO DEI RIFIUTI I rifiuti che arrivano in discarica, dopo essere stati controllati e ispezionati, attraverso caricatori semoventi vengono immessi nel trituratore che effettua l’apertura dei sacchi per favorire la separazione. Poi vengono avviati verso il deferrizzatore che allontana il materiale ferroso. << Questa parte dell’impianto è antecedente al 1997.>> precisa Custodi. Ad Orvieto non avviene la raccolta porta a porta. In discarica attraverso rotovagli e nastri trasportatori, si provvede a separare nei limiti del possibile quello che noi infiliamo nel sacchetto delle immondizie. In pratica la frazione organica viene separata meccanicamente dai rifiuti solidi. Ad esempio la carta, che è più leggera, viene aspirata, spinta verso un nastro trasportatore e avviata al recupero. <
> continua Custodi <<è composto di grossi stanzoni sigillati, tamponati e tenuti in depressione attraverso un sistema di aerazione che obbliga l’aria ad entrare ma non ad uscire. I rifiuti che vi arrivano attraverso il nastro trasportatore vengono immessi in un cilindro rotante lungo una decina di metri che ha dei fori di 55 millimetri di diametro. E’ il rotovaglio che effettua la separazione tra la parte umida e la parte secca più leggera. La frazione secca attraverso il trasporto a nastro viene avviata alla pressa e attualmente, dopo le vicissitudini di Terni, in discarica. La frazione organica più pesante e minuta, passa attraverso i fori del rotovaglio, cade sul nastro trasportatore e va verso la linea fanghi che addiziona sulla frazione organica separata meccanicamente i fanghi provenienti esclusivamente da impianti di depuratori civili.>> L’AIA DI COMPOSTAGGIO L’aia di compostaggio si compone di stanzoni sigillati e tenuti in depressione. Qui, sempre su nastri trasportatori, arriva la frazione organica. << Attraverso i rivoltamenti, le aspirazioni di aria da sotto il pavimento, l’addizione di acqua>> continua Custodi <
> E’ una essiccazione lenta che dura sette - otto settimane, un procedimento che consente di diminuire sia la quantità del percolato che finisce nelle vasche di raccolta che il volume dei rifiuti portato nella discarica vera e propria, ormai arrivata al settimo gradone. Osserviamo la discarica ormai arrivata al settimo gradone. Dall’alto del “cretone” spazzato dalla tramontana, noi che ricordiamo i vecchi butti puzzolenti, non possiamo fare a meno di notare la totale assenza di cattivi odori e ammirare la vastità del “cavone” insieme alla particolarità dell’argilla azzurra, così frequente nei nostri terreni. << E’ un’argilla del Pliocene della massima impermeabilità>> afferma l’ingegner Custodi. << Non lascia passare niente.>> DEODORIZZAZIONE NATURALE DELL’ARIA Sul piazzale adiacente l’aia di compostaggio ci sono due grandi vasche con una griglia interna su cui sono depositate radici di conifere per un’altezza approssimata di un metro e settanta. L’impianto di deodorizzazione è tutto qui. Un sistema di aspirazione composto da ventilatori molto potenti in funzione giorno e notte per l’intero arco dell’anno convoglia l’aria aspirata dall’aia di compostaggio ai vasconi. <
> L’aria aspirata ha il percorso obbligato. Spinta dai ventilatori, passa attraverso le radici delle conifere che sono un supporto naturale non putrescibile su cui si instaurano naturalmente dei microrganismi che, nutrendosi delle particelle organiche contenute nell’aria di passaggio, abbattono gli odori. << Tutto qui, nessun procedimento chimico. L’unica cosa da assicurare è addizionare acqua.>> dice il presidente della SAO <
> I PRODOTTI DELL’IMMONDIZIA Dalla frazione organica proveniente dai Comuni di Terni, in collaborazione con la facoltà di agraria dell’Università di Milano, a “Le Crete” si produce compost di qualità che può essere utilizzato in florovivaistica, manutenzione del verde e ripristini ambientali. Questa la notizia fornita dall’ingegner Custodi. E non solo. La SAO, che dall’estate del 2006 è stata acquistata da ACEA, a ”Le Crete” ha avviato un impianto di captazione e recupero del biogas e produce energia elettrica della potenzialità di 1 MW, <
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