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BAGNACCIO ADDIO!
Delusione per i molti frequentatori del Bagnaccio che ancora continuano a recarsi sul luogo per la salutare immersione a cielo aperto nelle calde acque sulfuree, gradevolissime anche in pieno inverno con la neve che biancheggia e il vapore che sale in fumo nebbioso. Il Bagnaccio non c’è più. Nel senso che, dopo la falla verificatasi oltre un mese fa al pozzo geotermico scavato dalla “Terni” nel 1953, la pressione è calata e la falda acquifera si è abbassata. Dopo la nuova chiusura del pozzo, si sperava che l’acqua comparisse di nuovo dalle polle in superficie. Niente affatto. Le sorgenti sono secche e le cinque vasche, vuote e alle intemperie, rischiano di andare in malora. Delusione, oltre che per coloro che provenivano dall’Orvietano, anche per i molti camperisti di ogni regione d’Italia e per gli stranieri che, scoperto il Bagnaccio su internet, amavano trascorrervi qualche giorno di vacanza in alternativa al lago di Bolsena. Il dottor Pagano, direttore minerario, di fronte alle richieste dell’”Associazione Amici del Bagnaccio”, aveva consigliato di inoltrare la richiesta per scavare un pozzo: procedimento lungo e incerto, oltre che costoso che ha scoraggiato sia il presidente che i soci. Oramai ad ingresso libero restano solamente le vasche adiacenti l’aeroporto di Viterbo. (per altre notizie, vedere articoli precedenti.)
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