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PROGETTO OSSERVATORIO PREZZI
INTERVISTA A CARLO PILERI PRESIDENTE NAZIONALE ADOC I prezzi aumentano. Aumenta il costo di pane, pasta, verdura, frutta. Aumenta il prezzo di benzina, elettricità, combustibili. E’ lievitato il costo del biglietto d’ingresso alle terme, la tazzina del caffè e, perfino, della bustina del miele usato al posto dello zucchero per dolcificare. <<No, signora. Mi deve ancora 20 centesimi, il miele costa più dello zucchero.>> mi dice la proprietaria seduta dietro la cassa. I prezzi sono aumentati. Lo dimostra il numero delle persone che nei giorni di mercato si affollano alle bancarelle dell’usato, abbigliamento in particolare. I costi di viaggi, alberghi, pensioni, il semplice viaggio in un treno superaffollato, torrido d’estate e glaciale in pieno inverno, non è più “quello di una volta”, quando si lasciava l’auto in garage e per risparmiare si andava con il treno anche in vacanza. Oggi molta gente ha rinunciato alle vacanze e trova splendido passare l’estate alle “terme” a cielo aperto in mezzo ai campi del Viterbese. Splendido, rilassante, socializzante. E, soprattutto, che piaccia o no ai gestori degli stabilimenti termali, gratuito. Non c’è bisogno di uno studio approfondito per scoprire che tutto sta aumentando. Senz’altro lo studio può dare l’ampia visuale del problema. Forse dallo studio possono scaturire degli interventi proficui. E’ per questo che è nato “L’Osservatorio prezzi”, un progetto presentato ad Orvieto nei giorni scorsi dalla regione Umbria e varie Associazioni di consumatori, finanziato dal Ministero dello Sviluppo Economico. Comunque più d’una persona si pone la sospettosa domanda: D. :<<A cosa serve l’Osservatorio prezzi?>> R. :<<In Italia da un po’ di tempo, da quando è stato introdotto l’euro, ci troviamo con tante polemiche sui prezzi, tra chi dice che sono aumentati e chi afferma il contrario.>> E’ la risposta di Carlo Pileri, presidente nazionale ADOC, presente al convegno di Orvieto. <<Noi come Associazione consumatori pensiamo che fare chiarezza sui prezzi serva perché innanzitutto fotografiamo la realtà del Paese.>> D. :<<Quale realtà è emersa dal vostro studio?>> R. :<<La realtà è che ci sono sempre maggiori difficoltà per molte famiglie. Alcuni prezzi sono diventati talmente alti rispetto alla media europea che erodono quelli che sono i redditi delle famiglie, soprattutto dei pensionati, creando problemi anche negli altri settori del commercio. Per esempio: se io compro prodotti alimentari che costano sempre di più, dovrò comprare meno scarpe, meno cappotti o non farò un viaggio.>> D. :<<In pratica il consumatore che si trova in difficoltà e fatica ad arrivare alla fine del mese agisce con oculatezza, elimina l’acquisto del superfluo per dare la precedenza ai beni di prima necessità.>> R. : <<Indubbiamente. Se non faccio un viaggio campo lo stesso, se non mangio, no. Un osservatorio su quello che è la realtà umbra è importante.>> <<Perché è importante?>> <<E’ importante perché crediamo che i dati emersi da questo osservatorio vengano utilizzati per cambiare le cose, per favorire gli incontri delle Associazioni consumatori con i commercianti e gli Enti locali, per esempio, perché ci sia un’inversione di tendenza e si alimenti quel meccanismo della concorrenza che è la vera chiave di volta per far abbassare i prezzi ed aumentare la qualità.>> D. : <<Che cosa è emerso dall’Osservatorio dei prezzi?>> R. : <<L’Osservatorio sta partendo adesso. I risultati possono avere un valore nel momento in cui si possono sovrapporre nel tempo, da un anno all’altro, da un mese all’altro, tra un semestre e l’altro. Quindi l’Osservatorio deve partire e cominciare a creare una banca dati di quella che è la realtà dei prezzi e delle tariffe. Solo tra qualche mese potremo trarre il bilancio di quello che sta succedendo in Umbria e fare le valutazioni necessarie per promuovere gli incontri che possano far invertire la situazione attuale.>> D. : <<I risultati rimarranno fine a se stessi?>> R. : << No. L’Osservatorio non è un centro di ricerca universitario che rimane all’interno degli studi universitari. E’ un Osservatorio dei prezzi e deve servire agli operatori del settore, dagli Enti locali, alle Associazioni dei consumatori, Associazioni dei commercianti e dei produttori per trarre valutazioni politiche, economiche e sociali in modo tale da prendere le decisioni più opportune.>> D. : <<Che cosa è invece emerso dal convegno di Orvieto?>> R. : << C’è stato un bel confronto soprattutto su come debbano essere fatte le statistiche. In particolare con l’ISTAT si è discusso sul fatto che l’Istituto, che fa l’analisi complessiva, comparativa dei prezzi e delle tariffe del Paese e che quindi elabora i dati sull’inflazione, possa migliorare il suo sistema di rilevazione ed elaborazione in modo da rispecchiare la realtà vera del Paese.>> Intanto in città anche i commercianti dicono la loro. << Non è vero che tutto è aumentato.>> dice Enrico, fruttivendolo ad Orvieto. <<Sarebbe meglio che la gente, invece di lasciarsi incantare dalla tivù , uscisse di casa per verificare e rendersi conto della realtà. Confrontando i prezzi di frutta e verdura attuali con quelli dello scorso anno posso dire che sono rimasti invariati o tendono a diminuire del 10-15 %. L’insalata, ad esempio, in questo periodo ha i prezzi bassi come in piena estate. Ciononostante la gente in questa fase dell’anno non compra verdura. Anche le arance della miglior qualità, rispetto all’anno scorso, hanno un prezzo del 10-15 % più basso. Stessa cosa per le zucchine col fiore e i carciofi cimaroli di Tarquinia.>> <<Per noi è un dramma.>> dice Marcello, pescatore e pescivendolo. <<Per noi il pescato è aumentato ma noi abbiamo mantenuto lo stesso prezzo altrimenti pochi eletti potrebbero comprarlo.>> <<Medesima cosa per il vino.>> rincalza Enrico. <<Complessivamente da agosto ad ora un bag di vino da tavola da cinque litri è aumentato di 1 euro. Metà dell’aumento ce lo sobbarchiamo noi. Aumenti anche per il vino venduto in bottiglia. Eppure c’è la crisi dei vini.>> <<Noi piccoli commercianti possiamo battere la concorrenza solamente con la qualità del prodotto.>> Affermazione, questa, che trova tutti concordi. Vedremo in futuro se lo studio della situazione da parte dell’Osservatorio dei prezzi avrà dei risultati salienti, adeguati alle premesse..
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