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“PATARINI-CATARI”: CHI ERANO COSTORO?
I “Puri”, detti anche Catari in Francia e Patarini da noi, predicavano il Cristianesimo delle origini, la condivisione dei beni e la povertà della Chiesa e credevano fermamente nel dualismo della creazione. Per i Catari esistevano le cose invisibili, opera di Dio, e le cose visibili, opera del diavolo. ”Per non perpetrare l’opera del male, sono casti…Vivono in completo distacco dai piaceri temporali….Niente sacramenti: i riti e il credo del Cattolicesimo vengono derisi, i cattivi costumi di preti e prelati della Chiesa romana violentemente criticati.” (Jean Pierre Panouillé) Del resto i comportamenti degli ecclesiastici dell’epoca lasciavano alquanto a desiderare se lo stesso papa Innocenzo III a proposito dell’arcivescovo Bérenger aveva a dire: << Non conosce altro Dio se non il denaro ed ha una borsa al posto del cuore.>> Bastò poco per scatenare la crociata contro l’eresia dei “Puri”. La collera del Papa per l’uccisione, il 14 gennaio 1208, del legato pontificio a Tolosa venne dirottata su Carcassonne “infestata dall’eresia”. Il giovane visconte Raymond Roger Trencavel, cattolico, fu la prima vittima della spedizione. Nemmeno Orvieto si salvò, anzi vide lo sterminio dei “Patarini” rei, non confessi, dell’uccisione nell’aprile del 1199 di Pietro Parenzo, inviato dal Papa per combattere l’eresia. I “Patarini”, considerati eretici dalla Chiesa cattolica, subirono morti atroci dopo le torture da parte del tribunale dell’Inquisizione, allocato in via della Misericordia. Di loro è rimasto il nome, “La Patarina”, ereditato dalla zona al di qua del Paglia. Muretti di tufo, ormai cadenti, ne costeggiano tuttora le proprietà fuori le mura. “TREMA BISENZIO ‘CHE’ PASSA PARENZO!” E’ la frase, ormai storica, riferita alla famiglia patarina che abitava l’antico palazzo sul Corso. In segno di ignominia, nemmeno il Corporale e la processione del Corpus Domini vi sono mai passati davanti: hanno ignorato quel tratto della via deviando per via di Piazza del Popolo! Se si esclude uno studio su Pietro Parenzo condotto dal vescovo Decio Lucio Grandoni, non sono molti i documenti in circolazione che parlano dei Patarini e di questo periodo della storia orvietana. Sono invece molte le notizie raccolte intorno ai Catari d’Oltralpe. (foto: 1 Carcassonne; 2 Pietro Parenzo, Cappella di San Brizio Orvieto)
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