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DUE CAVALIERI DELLA REPUBBLICA AL POZZO DELLA CAVA
Tersilio Sciarra e Maria Rita Baciarello nominati Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana per aver riportato alla luce a proprie spese il complesso archeologico sotterraneo del Pozzo della Cava Molti di noi ricordano bene il periodo in cui verso la fine degli anni Ottanta a “La Bottega del buon vino” in Via della Cava si lavorava per vuotare il pozzo della grande quantità di “riempiticcio” versatovi nel corso del tempo fin quasi a colmarlo. E non solamente il pozzo. Tutte le grotticelle e le cavità erano state riempite di ogni genere di immondizia passata. << Quando avremo terminato di pulire il pozzo, passeremo alla grotticella adiacente al giardino.>> diceva Tersilio Sciarra. E per fortuna che la chiamava “grotticella”! La cavità, ripulita, ha rivelato dimensioni enormi e resti del passato di grande interesse storico. E pensare che all’inizio la coppia pensava di aprire un alberghetto e vivere tranquillamente una vita senza scossoni. L’alberghetto non c’è stato ma gli scossoni sì, e neppure pochi: Il più recente senza dubbio avrà creato non pochi scombussolamenti, per quanto inatteso: Tersilio Sciarra e Maria Rita Baciarello, proprietari del complesso archeologico sotterraneo del Pozzo della Cava, sono stati nominati Cavalieri al Merito della Repubblica Italiana, “per aver riportato alla luce, soltanto col proprio lavoro e con propri investimenti, gli antichissimi sotterranei che costituiscono il percorso di visita del Pozzo della Cava in Orvieto, rendendo così visitabile una delle ricchezze storiche e archeologiche della nostra Patria, contribuendo in prima persona e in maniera diretta ed efficace alla conoscenza e alla fruizione dell’immenso patrimonio dei beni culturali italiani” Le nomine, conferite dal Presidente Napolitano il 27 dicembre 2007, sono state notificate intorno al 29 maggio, data della cerimonia di consegna dei diplomi presso la Prefettura di Terni. I coniugi Sciarra, impegnati nel lavoro, non sono potuti intervenire e solo nei giorni scorsi e in forma privata hanno ritirato le pergamene. «Ci è dispiaciuto non poter partecipare alla cerimonia col Prefetto, >> dice Tersilio ma avevamo delle prenotazioni di importanti agenzie straniere e non ce la siamo sentiti di abbandonare il pozzo quando per anni ci siamo dati da fare per renderlo visitabile e farlo conoscere». E aggiunge: «La nomina mi fa ovviamente piacere, è un bel riconoscimento che lo Stato ci ha dato per tanti anni di sacrifici, ripaga forse qualche sgambetto subito, anche se non ci fa dimenticare nessuno degli ostacoli superati e ancora da superare a livello locale, ma ci piace continuare a darci da fare per riportare alla luce e far conoscere quello che abbiamo di bello». «Non amo troppo le celebrazioni e le medaglie >>gli fa eco la moglie Rita <
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