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DALLA FLORIDA CON AMORE
UNA NUOVA UNIVERSITA’ APPRODA AD ORVIETO Sembrerebbe proprio così. Gli universitari provenienti dalla Florida Atlantic Univeristy sotto la guida delle presidi Michaela Angela Di Cosola e Myriam Swennen Rutenberg sono innamorati dell’ Orvietano e della sua gente. Presenti per la prima volta nella nostra città con una classe pilota impegnata nel progetto innovativo “Textures and Impressions”, docenti e studenti si sono calati non solo nel mondo dell’arte e della cultura, ma anche nella realtà lavorativa. Così li abbiamo trovati dappertutto, dall’archivio statale a quello diocesano, impegnati nella ricerca su San Giovenale; dai musei, le tombe etrusche e le cavità sotterranee alle chiese antiche, itinerari d’obbligo per chi vuole avvicinarsi alle nostre radici. Allo stesso modo gli universitari hanno frequentato il centro sportivo, la gelateria orvietana, i laboratori di ceramica, gli ateliers di pittura ed anche la bottega della merlettaia dove, tutte intente con il filo e l’uncinetto per avviarsi al lavoro “d’irlanda”, le ragazze davano l’idea delle studentesse del passato nell’ora di economia domestica. Tra le uscite didattiche non poteva mancare la visita al laboratorio di terrecotte di Fattorini a Ficulle, un passaggio significativo per entrare nello spirito dell’antico lavoro del vasaio e conoscere la fatica paziente di chi attende con ansia accanto al forno a legna la conclusione di un lungo lavoro. Un’altra tappa indimenticabile è stata la visita alle cave d’argilla e alle fornaci Giuliani di Castel Viscardo. Toccare l’argilla, sporcarsi, manipolare quella materia molle ed elastica ha provocato sorpresa ed ilarità. Interessante è stato anche osservare la metamorfosi dell’argilla stessa seguendo l’intero percorso dal momento dell’estrazione al ciclo di lavorazione che la rende duttile, pronta per essere manipolata. <<L’intento è quello di portare i ragazzi a contatto con la realtà, a scoprire che tutto quello che ci abbisogna e usiamo nasce dalla fatica e dal lavoro. Abituarli al risparmio e al rispetto delle cose è importante in questo momento di recessione economica.>> dice Myriam Rutenberg. <<Imporatante per i ragazzi abituati al fast food è anche soprire i sapori nuovi ed imparare ad apprezzarli.>> Tanto per cominciare la sera stessa dell’arrivo tutti insieme hanno festeggiato in una trattoria della Rupe con un tipico menu locale: umbrichelli alle verdure, pollo alla cacciatora, patate arrosto. Il tutto accompagnato dal buon vino della casa. <<Attenzione, il colore può confondere, il vino non è coca cola. Il vino ubriaca.>> si è affrettata a spiegare la preside ai ragazzi, disabituati alla nostra bevanda. Nel progetto orvietano sono rientrati studenti di varie facoltà e università americane tanto che nelle escursioni più d’una volta qualche ragazza si è imbattuta in compagni di ateneo impegnati in altri progetti, in particolare negli scavi archeologici di “Coriglie” a MonteRubiaglio. Il ritrovarsi è stato comunque sempre una festa. L’esperienza di questo anno non dovrebbe essere fine a se stessa perché nelle intenzioni degli organizzatori c’è la volontà di realizzare sulla Rupe un centro internazionale di studi umanistici. Questo inizio perciò potrebbe essere la premessa di una iniziativa densa di sviluppi.
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