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VITERBO: L’ORO IN CASA E L’AEROPORTO
L’argomento del giorno è l’aeroporto di Viterbo. Le possibilità sono due: o Viterbo o Frosinone. Dovendo prendere un aereo, ovviamente per noi è più semplice andare a Viterbo che in Ciociaria. Per me però non va sottovalutata la ricchezza già presente sul territorio viterbese. Dico sempre che i Viterbesi hanno l’oro in casa e, secondo me, non sanno apprezzarlo. L’acqua termale sgorga dal sottosuolo, non sempre spontaneamente, e se ne va in “ruscelli” fumanti fino a sfumare nella pianura. Qua e là fuoriesce in sorgentelle, vedi Bagnaccio, nuovo Bulicame, ed altre ancora, dove non pochi hanno la possibilità di usufruire gratis dei doni della natura. Se continuiamo a guardarci in giro notiamo due soli stabilimenti termali. Il terzo, quello dell’INPS, è perennemente chiuso e sta andando in malora. Evidentemente qualcuno vuole spingere al Nord i dipendenti o gli invalidi del lavoro che invece potrebbero curarsi nel Centro Italia. Ora si parla di aeroporto. <
> E di fronte a tale prospettiva, solamente una piccola minoranza ha il coraggio di opporsi. Perché, mi domando io, gli stabilimenti termali, anche se a prezzi ribassati, non danno lavoro? E tutto l’indotto? Oltretutto si tratta di lavori che non stravolgono l’ambiente, non danno inquinamento acustico e non inquinano aria ed acque. I frequentatori delle terme è la quiete che cercano, la possibilità di rilassarsi lontani dal fracasso e dai rombi dei motori. Altrimenti sceglierebbero un diverso tipo di vacanza, anche se solamente giornaliera. PERCHE’ Viterbo non ha investito e tuttora non investe a tutto campo sulle acque termali?
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