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ORVIETO PRO TERREMOTATI
Era tardi, ieri sera giovedì 9 aprile. Eppure c’era ancora chi raggiungeva la sede della Protezione civile nella ex caserma Piave con pacchi da donare alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto. Oltre che dai numerosi orvietani, sono arrivati pacchi anche dai paesi limitrofi, in qualche caso è stato il sindaco in persona a consegnarli ai volontari impegnati nella selezione e l’impacchettamento. Tanta gente ha risposto con generosità e attenzione, portando di tutto: pasta, biscotti, barattoli di pomodoro… carta igienica, detersivi, sapone, disinfettanti, cibo per cani e per gatti…Stamattina all’alba due camion carichi sono partiti alla volta di Paganica, sede della Protezione Civile dell’Umbria, e nella tarda mattinata i volontari cominceranno la distribuzione per rientrare ad Orvieto in serata. Per esperienza diretta, so che la gente ha bisogno di tutto. L’Aquila si trova a 800 metri di altitudine, Paganica e Tempèra sui 600…Le notti sono fredde, servirebbero dei sacchi a pelo anche se mi dicono che in questi giorni ne arriveranno una buona quantità. Coloro che si sono accampati con le proprie attrezzature da campeggio sui prati sassosi, probabilmente avranno bisogno di torce elettriche. Visto che nelle abitazioni di quasi tutti i centri del comune di L’Aquila c’è il gas metano, sicuramente, chi si è accampato, per cucinare ha bisogno di bombole di gas, quasi impossibili da trasportare. Ed ancora: le ricariche telefoniche. Considerata l’impossibilità di usare il telefono fisso, i cellulari sono indispensabili per i contatti con il resto del mondo, specie se i componenti la famiglia vivono altrove. Chi vuole contribuire in qualsiasi modo può recarsi presso la sede della Protezione civile di Orvieto, alla ex caserma, escludendo l’ora del pranzo. Il prossimo lunedì partirà un nuovo gruppo ed un altro carico. Santina Muzi
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