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UN GIORNO SUI LUOGHI DEL TERREMOTO
Mercoledì 15 aprile 2009 Arriviamo a Tempèra intorno alle 9,30. Superata la tendopoli sul rettilineo, andiamo verso le prime abitazioni. Sono di recente costruzione, per lo più ad uno due piani. A vederle di lontano, dipinte di fresco e pulite, sembrano essere passate incolumi attraverso il grave sisma che ha sconvolto L’Aquila ed i centri abitati del comprensorio. E’ nell’avvicinarsi che si notano le lesioni, anche nelle case ancora in costruzione dove è evidente il distacco delle tamponature dalle strutture portanti. Essere lì, davanti alla propria casa, costruita con i risparmi di una vita, dove è rimasto tutto quello che sembrava indispensabile per sé e per i propri figli, è un’angoscia grande. E’ vero, è importante essere vivi. Davanti alla casa abbandonata continua a bruciare il fuoco acceso al mattino per difendersi dal freddo che durante la notte ha fatto scendere la temperatura a 2° sotto zero ed ha ricoperto di brina i finestrini delle auto. Ma il sole scalda presto questa conca alta e ampia e porta la temperatura ai valori dell’estate. Mi domando se escursioni termiche così notevoli abbiano qualcosa a che vedere con il terremoto. Intanto la vita sembra riprendere: con l’auto di servizio, per la prima volta dal sisma, è arrivata la postina! I pochi abitanti rimasti accampati in orti e frutteti l’accolgono festosamente. La strada che sale passando per il centro storico è inagibile e chiusa al traffico sia veicolare che pedonale però esistono le strade bianche che girano ad anello intorno alla zona alta di Tempéra e raggiungono la zona nuova. Visto da Canale Mozzetti, il paese steso lungo le rive del fiume Vèra porta i segni della distruzione. Dall’alto appare calmo e silenzioso. C’è solo il rumore proveniente dalla tendopoli sorta ai piedi del prato, motori in movimento e voci di ragazzini. Il paese è abbandonato. Dov’era la chiesa parrocchiale, a giugno ci sarebbero state le cresime, come punto di riferimento si vede solamente un cipresso. <
> mi dice Claudio che vi abitava accanto. <
> Le case. Le polemiche sulla notizia diffusa in primis da un quotidiano a diffusione nazionale sull’utilizzo della sabbia marina nella costruzione degli edifici moderni ha fatto indignare molti terremotati. Sarà il completamento dei sopralluoghi e le analisi a dirci la verità sul materiale realmente impiegato in anni recenti nell’edilizia sia pubblica che privata. Comunque anche a me sembra irreale che un costruttore possa edificare la propria abitazione e quella dei figli con materiale scadente. <
> mi viene fatto osservare.>> Senza contare che la zona abbonda di sabbia da costruzione. Basta raggiungere L’Aquila dall’uscita del casello di Assergi. La strada tortuosa che raggiunge la periferia di Paganica, evitando “Madonna d’Appari”, inagibile, costeggia grandi cave che lavorano a pieno ritmo. <
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> Otto i morti nel centro storico di Tempéra dove vari edifici sono crollati. Mentre gli sfollati nella tendopoli consumano il pranzo distribuito dai volontari della protezione civile di Alba, giovani missionari in tonaca nera offrono tranci di uova pasquali. Intanto psicologi, clown e scout cercano di distrarre i bambini e di organizzare la frequenza scolastica presso la tendopoli. <
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> E’ un coro unanime. Se il sisma invece che di notte fosse avvenuto di giorno sarebbe stata una tragedia immane. Non soltanto per la caserma, a L’Aquila ci sono brutte notizie anche per la scuola media. Eppure si trattava di un edificio costruito negli anni appena trascorsi. I bambini della primaria di Tempèra frequentano la scuola di Paganica. <
> dice un genitore impegnato nella protezione civile. <
> Adesso il mondo è tutto qui, in questa pendice della montagna che anticipa Paganica. <
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> Anche la situazione del Canale Mozzetti può dare l’idea della intensità del sisma. Il canale, scavato più di cento anni or sono per irrigare i terreni del grande proprietario terriero, era alimentato da una sorgente perenne e abbondante, funzionante fino al giorno della prima scossa tellurica. Evidentemente la sorgente si è abbassata ed ora il canale è completamente asciutto. Un altro danno per tante famiglie già provate. Santina Muzi
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