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LA POLTRONA E’ MIA E GUAI A CHI LA TOCCA
Accompagnato dagli applausi del foltissimo pubblico e dal suono a festa delle campane di Sant’Andrea, si sono svolti nel pomeriggio di ieri 13 luglio gli adempimenti preliminari del nuovo Consiglio Comunale relativi alle varie elezioni per comporre l’ufficio di presidenza, formare la commissione elettorale, svolgere le altre formalità previste. Compreso il giuramento del sindaco. Il Consiglio compatto ha votato le linee programmatiche del Sindaco, che si è riservato 60 giorni di tempo per declinarle in maniera più articolata. La particolarità, nuova in sessant’anni di repubblica, vede sindaco e giunta fare capo al centrodestra mentre la maggioranza dei consiglieri fa riferimento al centrosinistra, quando non totalmente a sinistra. <
> ha detto il sindaco Còncina. Parole sacrosante. In qualsiasi famiglia quando c’è un problema serio i genitori chiedono la collaborazione di tutti, figli recalcitranti compresi. Ma fuori della sala del Consiglio, già negli ascensori, c’era gente in fibrillazione. <
> aveva confidato un ex candidato che si era presentato nelle liste di sinistra. Che fare? Se a questo punto destra e sinistra si alleano, addio, la città è perduta. Non perché non debba esserci collaborazione. La città ha bisogno di essere governata verso il rinnovamento, verso la ripresa, verso il superamento del grave deficit finanziario in cui è precipitata quasi all’insaputa dei cittadini. Il sindaco Stefano Mocio, infatti, non mancava occasione per ricordare d’aver sanato il bilancio. Ora invece veniamo a scoprire che no, il bilancio è in condizioni disastrose, che nessuno ha detto la verità. E la città cosa ha fatto? E’ andata a riconfermare quelle persone che sapevano, hanno contribuito all’ andamento ed hanno taciuto! In campagna elettorale i vari gruppi avevano accusato Mocio per aver taciuto sui debiti lasciati dalla gestione Cimicchi. E appena ieri il sindaco Còncina in Consiglio Comunale ha affermato: <
> Parole rivelatrici. Come a dire: <
> L’unica novità, come dopo “Mani pulite”, è stata l’estromissione da ogni lista delle voci fuori dal coro. Troppo tardi. Le elezioni e le speranze già sono diventate un ricordo? Intanto per risanare le finanze così disastrate il sindaco annuncia di essersi rivolto ad un grande esperto di finanza ed è in attesa di risposta affermativa. La gente, come una clack televisiva, si è prodigata in applausi, ignara delle voci che parlavano di inciucio. Intanto fuori, per la scalinata e su piazza della Repubblica, circolavano già i primi manifesti. <
> è stato il commento di qualche politico di sinistra. Una mossa per frenare gli entusiasmi di Loriana Stella e dei suoi sostenitori? <
> La litigiosità della sinistra orvietana non ha mai dato buoni frutti. Nemmeno sono di buon auspicio le campane che suonano a festa sul Consiglio Comunale. Fanno pensare agli avvoltoi sugli alberi della savana, pronti a fare la festa agli animali in agonia.
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