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A FERENTO “LE TROIANE” DI ESCHILO
IL TEATRO CLASSICO PIACE SEMPRE Alti bambù salgono lungo le mura di Troia a creare la suggestione delle fiamme che divorano la città e gli animi delle donne troiane destinate alla lussuria dei vincitori. Sulla scena Ivana Monti nelle vesti della vecchia moglie di Priamo, la regina Ecuba. Con voce sommessa piange prostrata, implora, supplica gli dei. Non può accettare la sorte riservata alle donne della sua famiglia. Poi si fa forza, si alza in piedi e con voce potente maledice i Greci vincitori, pronti a salpare con le schiave troiane ed il ricco bottino saccheggiato alla città dei vinti. La storia da parte degli sconfitti. Ed ecco Cassandra, baldanzosa e felice. Non è pazza. Ha l’esaltazione della profetessa, la vergine dedicata al Sole, che conosce il destino. Sa che, portata a bordo della nave, sarà causa di morte e rovina per i Greci. Sa che la madre non andrà ad Itaca schiava di Penelope. L’attende Poseidone con la vasta profondità del mare. I barbari. Chi sono i barbari? È la domanda che lancia la vedova di Ettore. Non sono forse barbari quelli che con la scusa di portare la civiltà strappano i figli alle madri, violano le sacerdotesse, sacrificano la vergine Clitennestra sulla tomba di Achille? Perfino Astianatte, il piccolo figlio di Ettore, unica speranza della vecchia regina per il riscatto di Troia, piange in braccio alla madre per la sorte che lo attende. Ulisse ha deciso: un volo dall’alto delle mura per togliere ogni velleità agli eventuali troiani superstiti. Non ha più lacrime la regina che culla il piccolo corpo e lo asciuga con i suoi capelli. Ma il nemico incalza e la vuole a bordo. La voce possente della vecchia Ecuba sovrasta il fragore delle fiamme, raggiunge il mare e colpisce le navi con la sua maledizione. <
> Invoca giustizia dal re degli dei. Ma già sa, anche lei, che la giustizia non esiste. Nemmeno quella divina. Elena è così astuta che riesce a convincere Menelao di essere innocente, che tanti lutti sono stati causati dalle manovre degli dei….E’ così suadente che riesce ancora una volta ad abbindolare il suo sposo ed a ritornare in patria con tutti gli onori. “Le Troiane”, la tragedia di Eschilo rivista da Federico Magnano San Lio sulla base dell’adattamento di Jean Paul Sartre, andata in scena lunedì sera nel suggestivo teatro romano di Ferento tra gli applausi calorosi del pubblico e dei turisti provenienti da varie località del Centro Italia, è una voce forte contro tutte le guerre e, in particolare, è la voce di coloro che hanno perso la guerra non per codardia ma perché sopraffatti dall’inganno e dall’astuzia. FERENTO 09 Prossimi appuntamenti 29 luglio Nicola Rignanese – Roberto Valerio Massimo Grigò: IL VANTONE 30 luglio Eleonora Brigliadori: LISISTRATA 1 agosto Gianfranco D’Angelo – Nina Moric: UN GIORNOLUNGO QUARANT’ANNI 4 agosto Alessandra Amoroso in concerto 5 agosto Anbeta e Josè SERATA DI GALA TOUR 2009 8 agosto Giorgio Albertazzi DANTE INCONTRA ALBERTAZZI
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