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ORDIGNO BELLICO: CESSATO ALLARME
E’stato fatto brillare l’ordigno bellico di fabbricazione anglo-americana rinvenuto nei giorni scorsi sulla riva sinistra del Paglia. E’ esploso alle ore 13,43 di ieri, domenica 24 gennaio, in una vecchia cava d’argilla di Allerona Scalo, insieme al proiettile d’aereo rinvenuto sotto il ponte dell’Adunata, sull’Umbro Casentinese, ad Orvieto Scalo. Fin dalle prime ore del mattino un’infinità di persone s’era riversata nella strada che conduce alla cava, la stessa dove nel recente passato erano stati rinvenuti interessanti resti fossili, tra cui quelli di una balena, per assistere al passaggio del reperto bellico. Le strade d’accesso sono state chiuse al traffico e l’ordigno da 1000 libbre, contenente circa 250 chilogrammi di esplosivo, dal tratto sottostante Poggio Capanna è stata trasportata nella vecchia cava e fatta esplodere sotto terra, sommersa da balle di fieno, dentro un cubo di 6 metri. <
> Un sospiro di sollievo. L’intera operazione, iniziata sul luogo del rinvenimento alle sette del mattino per il coordinamento del Dott. Vincenzo Ferzoco della Prefettura di Terni, non è stata semplice. In particolare i problemi sono sorti nella fase di despolettamento, in quanto, contrariamente alle apparenze, entrambe le spolette erano attive. “La bomba aveva entrambe le spolette attive – ha detto il Comandante del Nucleo Artificieri del 6° Rgt. Genio Pionieri di Roma, Col. Eugenio Martis - quella posteriore era messa male e quella anteriore, attiva e più deformata, ha dato maggiori preoccupazioni rispetto alla filettatura che presentava. La prima infatti è stata estratta in venti minuti, la seconda ha richiesto circa due ore.” “Una volta separate le spolette e messa in sicurezza, la bomba è stata trasportata in cava dove era stato realizzato un ‘fornello’, un cubo di sei metri sotto terra, contenente balle di fieno per assorbire le schegge. La presenza del cratere intorno alla bomba ha permesso di attutire l’onda d’urto conseguente all’esplosione provocata da circa 5 kg di plastico. Una procedura che ha permesso di non interrompere l’Alta Velocità”. Il Serg. Magg. Domenico Fava capo del nucleo degli artificieri che ha materialmente lavorato con l’ordigno, ha riassunto, invece, la delicatezza della fase di immunizzazione della spoletta ovvero, della interruzione della catena esplosiva. Complessivamente, per tutte le operazioni a cui ha assistito anche il Sindaco di Orvieto Antonio Concina, sono state impegnate 90 unità tra uomini della Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Polizia provinciale, Vigili del Fuoco, Vigili urbani di Orvieto, Allerona, Protezione Civile, Protezione civile Arci. Ancora una volta mi domando se non sarebbe il caso di bonificare l’intera area sottostante il vecchio ponte ferroviario di Allerona Scalo. Potrebbe essere una soluzione per evitare i ripetuti rinvenimenti di ordigni ancora attivi, in grado di creare danni consistenti a persone e cose. L’ultimo rinvenimento è avvenuto in un tratto che interessa in contemporanea autostrada del Sole, ferrovia lenta e, a margine, la direttissima. Santina Muzi
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