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“IN CANTIERE” AL CENTRO STUDI
“IN CANTIERE” AL CENTRO STUDI: MOSTRA SULLE AVIORIMESSE DI PIER LUIGI NERVI AD ORVIETO UN PROGETTO PER VALORIZZARE L’ALFINA Proseguirà fino al 9 luglio la mostra multimediale ”In Cantiere” organizzata presso il Centro Studi Città di Orvieto in Piazza del Duomo. La data di chiusura è stata infatti prolungata in risposta al grande afflusso di pubblico che ha mostrato di apprezzare la realizzazione mirata alla diffusione della conoscenza delle aviorimesse di Pier Luigi Nervi ad Orvieto. L’idea è partita da ”Un rudere sull’Alfina”, il gruppo che si è talmente immedesimato da assumere la stessa denominazione con cui attualmente ci si riferisce all’ex aeroporto di Orvieto costruito sull’altipiano sul finire degli anni ‘trenta del ‘novecento. La mostra si compone di vari contenuti multimediali, foto, video, audio, come conferma Diego Frascati del Centro Studi: <
> “La ditta Nervi-Bartoli, impegnata in più fronti contemporaneamente,” cito dalla tesi di laurea di Pamela Pacetti cui la mostra fa riferimento, “impiegò più di due anni per completare la costruzione, dal 18 ottobre del 1940 al 30 ottobre del 1942”. Ѐ sottinteso che la carenza di manodopera e di materiale dipende esclusivamente da motivi economici legati allo stato di belligeranza e alla conseguente esigenza di risparmiare su tutto per privilegiare l’industria bellica. Nell’Orvietano fin dal 27 settembre 1928 già sulla carta esisteva un campo di volo, un campo di fortuna mai realizzato ideato in località “Le Prese” nell’area a ridosso del Paglia. La scelta dell’altipiano per costruire un aeroporto militare la si deve al generale Luigi Faronato che, in volo sulla zona nell’estate del 1935, per un’avaria al motore fu costretto ad un atterraggio di fortuna su un campo di stoppie, senza subire altro danno se non la rottura di una ruota. La cerimonia inaugurativa dell’aeroporto avviene il 27 marzo del 1938, “nella massima semplicità militare e fascista” scrive la Pacetti che, riportando una pagina del Messaggero dell’epoca, aggiunge: “L’aeroporto di Orvieto si erge magnifico sui suoi modernissimi impianti sull’altipiano dell’Alfina, la vasta terrazza da cui si domina, in lontananza, la ciclopica Rupe orvietana”. L’aeroporto nasce come scuola di volo per la “Reggia aeronautica” e successivamente, con l’entrata dell’Italia nel secondo conflitto mondiale, assume un ruolo strategico in quanto, trovandosi nell’entroterra, viene utilizzato per scopi bellici. In particolare nel 1940 “compaiono ad Orvieto i famosi ‘sorci verdi’, il 42esimo gruppo del 12esimo Stormo da Bombardamento terrestre, trasformato il 19 ottobre in Stormo Trasporti”. L’aeroporto di Orvieto rimane in funzione fino all’8 settembre del 1943 ma, già dal giorno successivo, passa in mano alla Wehrmacht finché, tra maggio e giugno del 1944, per impedire che finisca in mano agli alleati, i tedeschi distruggono le aviorimesse, che pure avevano superato indenni i bombardamenti americani del 7 febbraio e del 7 marzo. Quindi tra febbraio e giugno del ‘44, in pochi mesi, viene praticamente annullato sull’Alfina il capolavoro architettonico di Pier Luigi Nervi di cui oggi non rimangono che pochi ruderi. E per l’appunto “In Cantiere”, l’esposizione così particolare allestita al Centro Studi, ha l’obiettivo di sensibilizzare, promuovere e valorizzare quel poco che rimane dell’intero aeroporto: un rudere su una proprietà privata. <
> Santina Muzi
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