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TERZO CALANCO
A proposito del terzo calanco probabilmente saremo obbligati a stare sempre all’erta; sono numerosi i motivi che dirottano la nostra attenzione verso altri problemi. Ma se non vogliamo che anche il terzo calanco che sovrasta il nostro fiume venga invaso e colmato dai rifiuti come gli altri due che lo hanno preceduto dovremo darci ancora una volta una mossa. Il fatto che sia stato rimosso il vincolo che lo “proteggeva” non ci ha minimamente preoccupato. Nemmeno le associazioni ambientaliste hanno accennato a convocare gli iscritti. Per conoscere meglio la situazione mi sono rivolta a Monica Tommasi, presidente del ”Cⱷro”. <<Quali sono le novità per il terzo calanco?>> <<Il Ministero per il Beni e le attività culturali ha stabilito che il vincolo culturale che era stato apposto sull’area del Terzo calanco delle Crete dalla Direzione regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Umbria non è idoneo al luogo e al caso e, secondo il Ministero, bisognerà procedere con un provvedimento di tutela del paesaggio.>> <<Cosa sarebbe necessario per evitare che, in mancanza di un vincolo, anche il terzo calanco venga colmato?>> <<Vincolare l’area è importante per scongiurare, in futuro, possibili aperture di nuove discariche nella zona dei calanchi. Allo stato attuale comunque la Regione ha bocciato il progetto della Sao relativo all’apertura della terza discarica con il parere sfavorevole della VIA del 1 giugno scorso. In mancanza di un vincolo certamente la società di gestione della discarica potrebbe presentare un nuovo progetto.>> <<Cosa intende fare il “Cⱷro?>> <<Noi come associazioni e singoli cittadini, che abbiamo a cuore il futuro del territorio, cercheremo di lavorare per superare il problema della discarica stimolando gli enti come la Regione, la Provincia e il Comune a ottimizzare il sistema di gestione dei rifiuti che porti alla realizzazione di una vera raccolta differenziata, volta al riciclo e alla diminuzione della produzione di rifiuti e all’applicazione della tariffa che permetterà di pagare i rifiuti in base alla produzione reale e non ai metri quadrati dell’abitazione.>>
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