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CANAPA E CALCE
CANAPA E CALCE – SUCCESSO DEL CANTIERE SCUOLA DI S. ANATOLIA DI NARCO I SEGRETI DEL CANAPULO Santina Muzi Parte 1ᵃ La canapa in edilizia? Ormai potrebbe essere realtà anche in Umbria dopo l’esordio a Sant’Anatolia di Narco del cantiere scuola organizzato dall’INATER presso i locali annessi al Museo della canapa. Un bel gruppo, i corsisti. Tecnici dell’ambiente, geometri, architetti, ingegneri, provenienti da varie regioni italiane, soprattutto Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Umbria, Puglia. Tanti uomini ed alcune ragazze, sotto la guida di esperti quali Zaccanti e Sabbadini, hanno eseguito lavori di isolamento termico all’interno del locale destinato alla filatura della canapa. Eh, sì, perché al Museo di Sant’Anatolia, seppure in via sperimentale, si è tornati alla coltivazione della canapa. Ed anche alla macerazione in acqua. <
> spiega la direttrice del Museo Glenda Giampaoli nel mostrare con orgoglio la bella fibra appoggiata sul cardo. E sicuramente fatta essiccare al sole perché è chiara e pulita, niente a che vedere con l’altro campione in mostra che, macerata sul campo fino a tardo autunno, è scura come il cioccolato. Per un attimo torna all’opera anche la maciulla originale e, sotto i colpi energici di Olver Zaccanti, lascia sul “banchetto” la fibra pulita della parte legnosa mentre a terra cadono frammenti di legno più o meno grandi. Questa è solo una dimostrazione ma rende egregiamente l’idea dell’antico lavoro fatto per separare la parte fibrosa dalla parte legnosa. Ed è proprio la parte legnosa che al cantiere scuola viene utilizzata per ottenere l’ intonaco. Solo che questa volta il canapulo non è un prodotto locale, è stato inviato direttamente da Assocanapa dalla sede di Carmagnola. <
> L’architetto continua a spiegare che, se è vero che i frammenti legnosi possono essere di varie calibrature, affinché l’intonaco e le finiture vengano bene servono particelle di canapulo le più fini in assoluto, 6 millimetri circa. Mai polvere, però. Anzi, la parte legnosa dev’essere depolverizzata altrimenti, in presenza di polvere, non riesce a legare bene con la calce.
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