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DELEGAZIONE SUDCOREANA
DELEGAZIONE SUDCOREANA AD ORVIETO PER STABILIRE RAPPORTI ECONOMICI - CULTURALI Santina Muzi Presso la sede municipale con gli onori del caso una delegazione sudcoreana, accompagnata dall’ambasciatore cinese in Italia Kim Young Seok e dal sindaco di Yeoju_Gun Kim Chun-Seok, è stata ricevuta nella mattina del 30 agosto dal sindaco della città di Orvieto Toni Còncina, dal presidente della Giunta Comunale Marco Frizza e dall’assessore alla cultura Marco Marino per stabilire rapporti di amicizia e di scambi commerciali. Nel corso della mattinata gli ospiti, accompagnati dall’assessore Marco Marino, sono andati in visita per la città e si sono soffermati nella bottega di ceramica “L’Arpia”, un modo per evidenziare il connubio tra la tradizione e il rinnovamento della ceramica orvietana. L’Arpia infatti, oltre ad essere rimasta l’unica bottega sulla rupe a produrre al tornio le proprie creazioni, si è lanciata verso la modernità, a dimostrazione di come l’argilla dai vasi dei primordi possa essere trasformata in oggetti validi anche per la vita attuale. Discorso facile da comprendere perché tra gli ospiti c’era addirittura il rappresentante della cooperativa di industria ceramica Kim Jong Sung e il ceramista Tak In Hak che dovrebbe avere alle sue dipendenze qualche centinaio di dipendenti. Tutti gli ospiti parlano inglese, a parte l’ambasciatore che parla bene l’italiano e il sindaco sudcoreano che parla molto velocemente in francese e racconta di aver fatto una stage in Francia. Ma com’è Weoju-Gun, la città sudcoreana che aspira a stabilire rapporti con Orvieto? Dai dépliant pubblicitari che gli ospiti hanno lasciato appare come una città felice, adagiata nella pianura lungo il fiume Namhangang, ampio e navigabile tanto che nelle foto è solcato da un grosso battello pieno di luminarie ed è attraversato da lunghi ponti. La cosa che accomuna Orvieto e Yeoju-Gun è in particolare la lavorazione della ceramica che a Yeoju¬Gun risale a mille anni or sono e tuttora impegna circa 3 mila persone con una forte esportazione verso Giappone, Stati Uniti e Canada. E se noi possiamo tornare indietro nella storia tanto da avere diversi musei ricchi di reperti etruschi, in particolare oggetti usati nella vita quotidiana, anche la contea sudcoreana ha musei analoghi intitolati alle donne e vanta anche tombe reali, templi e musei all’aria aperta attinenti al buddismo e fortezze in pietra costruite lungo le strade di montagna. Tanto per avvicinarsi ai giorni nostri, nella contea c’è il Phone Museum dove i visitatori possono vedere circa 1600 telefoni e conoscere la storia della telefonia.
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