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IN PERLUSTRAZIONE LUNGO IL PAGLIA ...
16 novembre, ore 15 IN PERLUSTRAZIONE LUNGO IL PAGLIA QUATTRO GIORNI DOPO A LA SVOLTA IL PAGLIA HA SFONDATO AL PICIARELLO Santina Muzi Un giro per la campagna sulla riva sinistra del Paglia per documentare i danni dell’alluvione che dal fiume ha raggiunto la strada che separa i campi dalla prima fila di case de La Svolta. A quattro giorni da quella drammatica mattina, nonostante il sole e la tramontana abbiano favorito l’evaporazione dell’acqua, i campi sono ancora inzuppati e coperti di melma scivolosa e molliccia dove gli stivali affondano come nelle sabbie mobili. Dappertutto tronchi d’albero in gran quantità, rottami, pezzi di lamiera, blocchi di cemento trasportati chissà da dove. Di sbieco su un albero s’è fermata la stalla di un cavallo, più a monte alcuni ragazzi e un adulto che sbraita, con un braccio meccanico stanno cercando di mettere in piedi un van catapultato su un fianco. La gente di campagna non si arrende, dovunque voci e rumore di attrezzi. Ripulire? Macché, chi me lo fa fare! Però le pale, quelle a mano, sono lì che scavano nella melma che arriva al ginocchio alla ricerca di una pianta di limone, di qualcosa che ricordi quello che c’era prima di quel disgraziato lunedì quando il Paglia, uscito dal suo letto all’altezza del podere Piciarello, accerchiasse quella specie di rialzo e raggiungesse la strada per poi allargarsi e sommergere tutto, campi, stalle, orti, serre, precludendo ogni via d’uscita a chi inutilmente era corso a salvare gli animali... Oltre ai danni subiti anche da chi ogni giorno si arrabatta per far quadrare il bilancio famigliare, la cosa più evidente riscontrata è la particolarità del fiume che ogni tanto va disperdendosi tra le isolette in rivoli laterali, tanto da non riuscire a capire se se quel corso d’acqua che s’immette sia un tratto di fiume o un affluente. Altra cosa molto chiara: il Paglia tende a sinistra! La corrente che viene impetuosa si piomba verso la riva, la corrode e si porta via un pezzo di terra. Cedimenti e principi di frane sono evidenti anche in questo pomeriggio, mentre l’acqua scorre senza furia e lambisce la riva già fragile. Il disastro finisce a monte del “Guado del Contadino” e del podere “Piciarello” dove non c’è alcuna traccia dell’alluvione. Anche stavolta il Paglia, come già un anno fa, invece che dalle Colonnacce ha sfondato nel tratto del Piciarello e, come già detto, si è allungato come la linea di un cerchio impazzito verso la stradina che esce in prossimità delle prime case de La Svolta. Lì ha trovato un argine provvidenziale nella strada campestre rialzata che confina con gli impianti sportivi annessi alla piscina. A quel punto si è fermato ed è tornato indietro, allargandosi sui campi che aveva oltrepassato.
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