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VIA MONTE NIBBIO DOPO L’ALLUVIONE
Santina Muzi Ad 8 giorni dall’alluvione che ha colpito abbondantemente la bassa Valle del Paglia e in particolare Orvieto Scalo, Ciconia e Via Angelo Costanzi, apparentemente la situazione si sta avvicinando alla norma. Nel senso che, grazie all’aiuto di tanta gente e all’impegno personale dei danneggiati, la maggior parte dei detriti e della melma è stata rimossa. Le tracce no, per quelle ci vorrà del tempo prima che possano scomparire dalle pareti dei negozi. Dalla mente e dal cuore di chi, in uno spazio di tempo brevissimo, ha visto sparire i sacrifici di una vita quella mattinata di paura non si cancellerà mai. <
> «Tutta gente venuta dalla gavetta, che ha incominciato come maschietto di bottega.» è la frase più ricorrente. Ma proprio perché conosce il sacrificio, questa gente si è data da fare, non è stata a piangere con le mani in mano. E chi non era stato colpito si è prodigato per gli altri, per tirare fuori dalle macchine quelli che si trovavano travolti dalla corrente, per soccorrerli, per salvare la donna bloccata in cantina in Via Amore Rufini... <
> Questa mattina per avere un’idea del percorso dell’acqua ho fatto un giro in Via Monte Nibbio. Sembra che l’acqua sia venuta da ogni direzione, sia dal “Parcheggione” (quello della funicolare), sia dall’area “Superconti”. La signora che ha fatto l’apertura al Bar Plaza ha visto l’acqua provenire dalla parte finale della via. Il bar si trova in discesa, in quella specie di avvallamento che raccoglie anche l’acqua proveniente dall’area Coop. E la signora ha rischiato grosso perché è rimasta bloccata e si è salvata grazie all’intervento del figlio. Il bar? Le due ragazze sono stanche e affaticate però il locale è stato liberato dal fango ed è abbastanza pulito. C’è ancora tanto da fare, tra l’altro l’alluvione ha rovinato le pareti di cartongesso e i bagni, ma loro vogliono ricominciare quanto prima. «Abbiamo preferito fare pulizia e togliere tutta quella immondizia. Alla quantificazione dei danni e ai moduli da compilare penseremo in questa settimana.» Se per ripulire il locale è servita una settimana, possiamo forse immaginarne le condizioni in cui era ridotto. Situazione grave anche da Cortoni dove, oltre il resto, tutto il materiale di elettronica è andato distrutto. Allagati magazzini privati, come anche i magazzini sotterranei di Decό e il parcheggio sotterraneo dove ci sono voluti tre giorni per togliere acqua e melma e dargli un aspetto decente... *In questi giorni che precedono le grandi festività noi, come concittadini, possiamo dare il nostro contributo anche usufruendo di ciò che sul territorio ricomincia a funzionare. Spesso per fare acquisti c’è chi si sposta verso Roma, Viterbo... A parte che ciascuno di noi è libero di spendere il proprio denaro dove meglio crede perché, però, prima di partire non fare un salto nei negozi della nostra zona dove, ad 8 giorni da quel tragico lunedì, con grandi sforzi e l’aiuto di tanti, i negozianti sono riusciti a ripulire e attendono i potenziali clienti? Si può andare a vedere se quello che andiamo cercando non si trova proprio nel negozio vicino alla porta di casa. Sarebbe un modo per apprezzare quello che abbiamo e aiutare la città a rialzarsi.
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