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PERPLESSITÀ SULLA VARIANTE
IL GEOLOGO ANDREI E LE PERPLESSITÀ SULLA COSTRUENDA VARIANTE SUL PAGLIA Santina Muzi La variante sul Paglia, dopo l’alluvione del 12 novembre 2012, continua ad essere argomento di conversazione e di discussione. E non tanto sulla inevitabile necessità di un secondo ponte che colleghi la città con Ciconia, la Svolta, il polo scolastico e l’ospedale, quanto su questioni inerenti le strutture, sia del ponte che della variante. È chiaro che nel caso dell’alluvione il tratto di variante proteso sul fiume ha direzionato le acque esondate verso il rilevato dell’autostrada e di conseguenza verso i sottopassi, causando gli ingenti danni di cui tutti siamo a conoscenza. Mentre ci si augura che un evento di tale portata non si abbatta mai più sulla periferia orvietana, rimane comunque difficile starsene tranquilli ad aspettare. Ed è sempre quella variante a destare sospetti. A porsi delle domande non è un cittadino qualsiasi o una giornalista, che potrebbero non avere competenza su un argomento simile. Questa volta a dissentire è uno con le carte in regola, uno del mestiere, ossia un geologo che già a ridosso del 12 novembre in una intervista aveva espresso il medesimo parere e dato dei suggerimenti in relazione al nuovo ponte e alla costruenda complanare. Si tratta del dottor Giuseppe Andrei che ci ha inviato una serie di domande e di osservazioni sui dettagli, le stesse che, nella certezza di avere delle risposte in grado di tranquillizzare gli animi, di seguito andiamo a pubblicare. Le domande post alluvione del geologo Andrei: <
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