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LA STRETTOIA DEL PONTE DELL’ADUNATA
INVECE DEGLI ARGINI LUNGO IL CORSO DEL PAGLIA È PRIORITARIO “STAPPARE” LA STRETTOIA DEL PONTE DELL’ADUNATA Come Concittadino Orvietano, più interessato al bene della città che alle disdicevoli autodistruttive storiche diatribe fra “Guelfi e Ghibellini”, mi sento in dovere di esporre qualche opinione in maniera ancor più chiara a riguardo di ciò che serve per la delicata situazione geologica ed idrogeologica della Città e del suo Comprensorio Comunale. Sento parlare in TV di argini, di per sé indubbiamente importanti, ma nella nostra situazione ricca di corsi d’acqua piccoli e di media grandezza che affluiscono sul F. Paglia, nonché caratterizzata da numerosi sottopassi viari nei rilevati dell’A1, della ferrovia Firenze-Roma e della TAV Firenze-Roma, sottopassi di certo non ostruibili anche solo per un po’ di tempo, più che di argini, indubbiamente da migliorare, c’è bisogno di ben altro che serve alla svelta, se prima o poi non vogliamo rivedere quanto già accaduto!!! Infatti, più che mai in una situazione di scarse risorse disponibili, è importante utilizzare le stesse per ciò che ha priorità, cioè, detto all’Orvietana, bisogna “stappà” la strettoia sul Paglia del ponte dell’Adunata della ex SS 71, rifacendo il ponte ad una od al massimo a due campate, allargando al contempo più che si può l’alveo di magra del F. Paglia! Come pure, realizzando la complanare, si deve evitare di realizzare qualsiasi altro tipo di strettoia, al di la di quanto era previsto in origine, visto quanto accaduto di recente!!! In sostanza, dato che Orvieto Scalo e Ciconia oramai sono come sono e che di certo non possono essere rasi al suolo, si deve far defluire il più velocemente possibile e nella quantità maggiore possibile le acque del Paglia e dei suoi affluenti, evitando più che mai di spingere le stesse in fase di piena su una delle due sponde del F. Paglia, facendole invece defluire il più possibile in mezzo alle stesse! Lo ripeto, quanto mi anima è unicamente il bene della nostra città e, vista la recente esperienza, come pure le esperienze passate, si deve far tesoro delle stesse, più che mai in presenza di risorse limitate! Giuseppe ANDREI
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