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QUANDO 120 EURO POSSONO SALVARE VITE UMANE LE ANSIE DI UN PARROCO Santina Muzi La chat non lascia dubbi: a Hwange un gruppo di cattolici che viaggiava a bordo di un minibus proveniente da Nekabandama village è rimasto coinvolto in un grave incidente stradale. Solo 2 bambini sono usciti indenni dal ribaltamento del mezzo, 11 persone sono rimaste ferite di cui 2 in maniera grave. <
> scrive il parroco. La cosa però non è semplice. Lo stesso sacerdote che manda e porta i feriti all’ospedale si trova di fronte al primo ostacolo: se non si paga, niente cure e niente ricovero! E il denaro dev’essere sborsato subito e chi non lo ha, si arrangi! <
> Il denaro sborsato dal parroco non è sufficiente per curare tutti i feriti <
> azzardo. <<120 dollari.>> Per noi non sono una grande cifra, ma in Zimbabwe si può anche morire per non avere 120 dollari! E nessuno se ne preoccupa, a parte il parroco e i parenti stretti. Casualmente, avevo scritto: <
> Immediata, come un vulcano in eruzione, la risposta. Oltre al racconto, lo sfogo di un giovane prete che non si arrende di fronte alle ingiustizie e che tuttavia si sente impotente di fronte a quelli che sono i nostri limiti di esseri umani. Nonostante il traffico scarso, gli incidenti sulle strade secondarie dello Zimbabwe sono abbastanza frequenti. E questo perché le strade della savana non sono strade. Spesso non sono nemmeno sentieri tracciati. Sono percorsi da intuire tra le pietre e i cespugli da dove solo raramente emerge un residuo di palo di legno dipinto di rosso o d’azzurro. Ma chi nella savana c’è nato, alla luce del sole sa riconoscere ogni minimo arboscello e sa da che parte deviare. Però, più del pericolo di sbagliare e di trovarsi da tutt’altra parte, il vero problema è costituito dal fondo stradale, inesistente o dissestato fino all’inverosimile. Ci aveva chiesto di aggiustare la strada che sale all’altipiano il maestro Felix. Una strada tutta buche che corre sull’orlo del precipizio. Avevo pensato che sarebbe stato più semplice per lui chiamare tutti gli uomini del villaggio con zappe e picconi per dare una sistemata prima della stagione delle piogge. E questa non era nemmeno una delle “strade” peggiori... A quest’ora, mentre noi siamo in attesa di notizie, il parroco della Saint Mary’s Mission dovrebbe essere ancora in ospedale per aiutare i feriti. Speriamo che presto tutto sia solo un ricordo e che quanto prima i bambini riescano a superare il trauma dell’incidente. Nota: *Fr Joseph (Pepe) è il parroco della Saint Mary’s Mission di Hwange – Zimbabwe, il punto di riferimento per l’Associazione Ikhiwa che sostiene la scolarizzazione e l’istruzione di ragazze-ragazzi meno abbienti.
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