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LA CENTRALE A BIOMASSE SULL'ALFINA
Tante ramaglie della potatura, tanti scarti lasciati nel sottobosco dopo il taglio della macchia e tanto altro legname invece che essere abbandonato o bruciato sul campo potrebbe essere bruciato per produrre energia. Sembrerebbe facile. Invece no, non lo è affatto. Primo perché nessuno garantisce l'onestà dei comportamenti. Non è da escludere che per amore del guadagno andrà a finire che nella centrale venga bruciato di tutto, rifiuti e olio di scarto compresi. O peggio ancora. E quella ciminiera in funzione giorno e notte cosa riverserà dall'altipiano verso il cielo e sulla terra? Quali conseguenze per la salubrità dell'aria che respiriamo e dell'acqua delle nostre sorgenti? E quali garanzie per gli effetti sulla salute? Ci si dovrà preoccupare per l'agricoltura, in particolare per gli oliveti e i tanti vigneti proliferati negli ultimi decenni?... Il Comitato “Garanzie per la centrale a biomasse di Castel Viscardo”, che tra l'altro ha promosso una raccolta di firme su tutto il territorio, al riguardo ha inviato un comunicato stampa che pubblichiamo a seguire. (Santina Muzi) COMUNICATO STAMPA DEL COMITATO “GARANZIE PER LA CENTRALE A BIOMASSE A CASTEL VISCARDO”. Il Comitato “Garanzie per la centrale a biomasse di Castel Viscardo” in riscontro al comunicato stampa del Gruppo Macchia Alta, che contesta fermamente per i contenuti e i toni utilizzati, riservandosi ogni azione in merito, precisa quanto segue. Codesto Comitato ha sempre parlato di una sola unica centrale a biomasse a Castel Viscardo, rappresentando certo il timore legittimo che questa possa essere seguita da altri impianti a combustione di biomasse, come, del resto, sta accadendo in tutta l’Umbria, si pensi, a titolo esemplificativo, alla conca eugubino-gualdese, ove, negli ultimi tre anni, sono stati presentati progetti d’impianti a biomassa a: Costacciaro, Fossato di Vico (dove si sta per autorizzare un impianto di 999,00 kw/e ex art. 12 del D.lgs. 387/2003) e a Gualdo Tadino, nonché a Valfabbrica. Detto Comitato non ha mai citato nessuna azienda né intende mettere in dubbio la capacità e professionalità imprenditoriale di chicchessia azienda. Per inviolabile diritto e libertà di manifestazione del pensiero e d’informazione, anche tecnica-legale, lo stesso ha semplicemente riportato i timori e i dubbi raccolti fra i cittadini, che non hanno nulla a che fare con le aziende interessate al progetto che si intende realizzare a Castel Viscardo. I timori sono infatti legati alla tipologia di impianto a combustione di biomasse (termine che, oggi, ha finito per ricomprendere anche i rifiuti industriali e urbani) ed ai suoi impatti su salute, ambiente, economia attuale e futura. Non a caso, anche rispetto a questo progetto è prevista la verifica di assoggettabilità a VIA ex art. 15 legge 116/2014. Pertanto, l’informazione corretta e chiara è trasparenza e buon andamento dell’azione amministrativa, ovvero dovere che avrebbe dovuto competere al Comune e al proponente il progetto, non ai singoli cittadini che sempre più spesso devono sostituirsi alle Istituzioni! Tanto meno detta informazione può essere definita “allarmismo”, la stessa, al converso, aumenta la consapevolezza e la presa di coscienza della gente, a fronte di chi tenta subdolamente e artificiosamente di impedirla. Fermo restando il nostro NO agli impianti a biomasse, i contatti avuti dal Comitato con il pubblico e con le Istituzioni sono stati sempre civili e improntati al dialogo ed alla collaborazione con qualunque interlocutore. Nell’assemblea popolare, la cittadinanza è il primo protagonista nella gestione di problematiche così delicate e il Comitato ha fatto sì che ciò accadesse. I cittadini dinnanzi a procedimenti in materia ambientale devono infatti essere informati e ascoltati ancora prima che sia assunta qualsivoglia decisione, come ricorda la Convenzione di Aarhus del 25 giugno 1998 e, nella specie, il punto 16.1. lett. g) del Decreto Ministeriale 10 settembre 2010 n. 47987, sugli impianti alimentati da fonti di energia rinnovabile. La Sovranità popolare deve essere SEMPRE garantita. Ebbene, il Comitato non è mai stato ufficialmente contattato da nessuna impresa, né per un confronto, né per dare o avere informazioni, né per essere invitato a visitare qualsivoglia impianto. La chiarezza e la trasparenza sono quindi alla base di qualsiasi decisione e iniziativa presa dal Comitato e i fatti ne sono la prova. NON possiamo permettere che nel 2015 i cittadini siano ancora chiamati a scegliere tra LAVORO e SALUTE e quel che è peggio approfittando della grave crisi economica e occupazionale! Per quanto precede, si avvisa la cittadinanza Tutta che: Lunedì 9 marzo ore 21.00 e Martedì 10 marzo ore 9.15 e 17.00 verrà trasmessa su RTUA in maniera integrale l’assemblea popolare svoltasi il I marzo a Castel Viscardo. Invitiamo tutti a prenderne visione ed a riflettere su quanto viene comunicato dagli esperti, dal Comitato, dai cittadini, dalle Istituzioni e comunque da tutti quelli che liberamente si sono sentiti di dire la propria opinione nel pieno rispetto del contraddittorio. Insomma, NON abbiamo, NON abbiate paura, NESSUNO ha il diritto di calpestare la Vostra dignità e i Vostri diritti fondamentali! Comitato “Garanzie per la centrale a biomasse a Castel Viscardo”
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