La Caserma Piave di Orvieto

Storie e memorie di una vegliarda settantenne...


...La Caserma Piave, nota agli orvietani come “Casermone”, fu realizzata negli anni ’30 con pesantissimi sacrifici sopportati dalle casse comunali e, indirettamente, dai cittadini che dovettero rinunciare per anni ad acquedotti, scuole, strade ed impianti di illuminazione.

Il sacrificio della collettività locale fu richiesto per “dare incremento alla vita cittadina”, grazie alla presenza di migliaia tra ufficiali, sottufficiali, reclute e civili che, ora negli Avieri, poi nella Fanteria ed infine nei Granatieri, sono transitati per la Piave.

...Con la convenzione del 1930 fra il Comune di Orvieto e l’Amministrazione Aeronautica, centro della III Z.A.T , il Comune di Orvieto si impegnò a costruire a proprie spese la Caserma Avieri e l’Amministrazione Aeronautica si impegnò ad utilizzare costantemente in pieno per l’accasermamento delle truppe i costruendi locali oltre che a provvedere, parimenti a sue spese, alla ordinaria e straordinaria manutenzione di tutti gli immobili che le sarebbero stati concessi in uso.


...Il 4 febbraio 1946 il Ministero della Guerra decise di sistemare il "Centro Addestramento Reclute” presso “la caserma che codesto Comune costruì per l’aviazione”, dopo essere stata occupata dagli alleati e dall’802° campo affluenza complementi. L’Amministrazione Militare assunse tutti gli oneri che già aveva il Ministero dell’Aeronautica.

...La chiusura della caserma Piave avvenne il 30 Aprile 2002, quando la bandiera di guerra del Terzo Reggimento Granatieri di Sardegna lasciò per sempre l’Ufficio del Comandante ov’era custodita e Orvieto, che nel 1976 l’aveva accolta.